Un bès – Antonio Ligabue
gio. 6 / 6 / 2013
ore 21.30
ven. 7 / 6 / 2013
ore 21.30
sab. 8 / 6 / 2013
ore 21.30
dom. 9 / 6 / 2013
ore 21.30
ven. 27 / 9 / 2013
ore 21.30
sab. 28 / 9 / 2013
ore 21.30
Un bès – Antonio Ligabue
Progetto Ligabue – Primo movimento
Mario Perrotta
Un bès, dam un bès! Dammi un bacio… Ma chi lo dà un bacio allo scemo del paese, al pazzo emarginato? Stare al margine è condizione disumana ma è anche angolo privilegiato di osservazione. Essere pazzo ti posiziona fuori, ma se dipingi con quella forza, forse sono gli altri che sono dentro. E nonostante questa consapevolezza, soffrire come un cane la mancanza d’amore. Ti ho temuto, Antonio. Da bambino ho temuto i tuoi occhi sgranati davanti alla telecamera. Ora, invece, ho capito che quegli occhi imploravano. E ho voluto guardare oltre.
Mario Perrotta
Un bès – Antonio Ligabue è il primo di tre movimenti che ruotano intorno alla figura di Antonio Ligabue e al suo rapporto con i luoghi che segnarono la sua esistenza e la sua creazione artistica: la Svizzera, dove nacque e visse fino ai 18 anni; il territorio di Gualtieri, sulle rive del Po; le sponde reggiane e mantovane dello stesso fiume Po, dove produsse gran parte dei suoi quadri e delle sue sculture. Il racconto del conflitto a tre tra lo “svizzero” Antonio Ligabue, il suo paesaggio interiore e il paese di Gualtieri. Ma indagare Ligabue significa soprattutto indagare il rapporto di una comunità con lo “scemo del paese”, da tutti temuto e tenuto a margine e accettare lo spostamento che provoca una nuova visione delle cose, una visione “folle”, che mette a rischio gli equilibri di chi osserva, costringendolo a porsi la classica domanda: chi è il pazzo? Una riflessione sulla solitudine dell’uomo Ligabue, sul suo stare al margine, anzi, oltre il confine. Sulla lacerazione di un’anima consapevole di essere un rifiuto della società e al contempo un artista.
uno spettacolo di e con Mario Perrotta
collaborazione alla regia Paola Roscioli
collaborazione alla ricerca Riccardo Paterlini
foto Luigi Burrioni
organizzazione Stefano Salerno