Mescarìa

sab. 18 / 7 / 2020
ore 21.30
Palazzo Greppi
A Santa Vittoria di Gualtieri nel cortile interno di Palazzo Greppi.
90 minuti
Biglietteria
Evento gratuito sino ad esaurimento posti
Misure di prevenzione Covid-19
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Mescarìa
in concerto

a Palazzo Greppi

Mescarìa è il nuovo progetto di tre membri della Baro Drom Orkestar, strumentisti con alle spalle numerose esperienze di world music e trad, che hanno dato il via ad un percorso di ricerca comune volto a riscoprire le tradizioni musicali del Sud Italia. È in questo momento che nasce l’incontro con la giovane cantante lucana Arianna Romanella.
Inizia così un viaggio musicale che partendo da Sud, ne attraversa l’anima, passando da Campania e Puglia, facendo sosta in Basilicata, per poi uscire dallo Stivale sino a toccare Africa e Balcani. In questo moto di raccolta di storie e sonorità mediterranee le tarantelle urbane e i canti in lingua romanè arrivano a incontrare gli arrangiamenti dell’udu, strumento a percussione cerimoniale proprio dei popoli Igbo e Hausa in Nigeria.

Il termine Mescarìa è il risultato della fusione tra “mmesca” che significa “mescolare”, e la parola “aria” che in campo musicale identifica uno stile vocale caratterizzato dall’andamento di una cantilena. Rimanda al “canto ad aria” presente nella tradizione popolare di tutto il Sud Italia e identifica bene le scelte progettuali del gruppo improntate ad unire sfondi e tradizioni musicali differenti.

Il primo disco, che prende il nome del gruppo stesso, racchiude l’essenza del lavoro concertistico dei Mescarìa ed è stato presentato nei principali festival italiani ed europei.

fisarmonica Modestino Musico
violino Vieri Bugli
percussioni Gabriele Pozzolini
voce e chitarra Arianna Romanella

Appunti sul paesaggio

Palazzo Greppi fu edificato tra il 1770 e il 1775 dal Conte Antonio Greppi di Milano, capo fermiere dello stato milanese.

Greppi aveva acquistato in questo luogo una tenuta agricola di notevoli dimensioni con lo scopo di realizzare una risaia e affidò il progetto complessivo all’ingegnere ducale Lodovico Bolognini.

L’edificio fu realizzato in un semplice stile neoclassico.
Il corpo principale è suddiviso in tre sezioni con frontoni: quello centrale costituiva l’abitazione estiva del Greppi, mentre i corpi laterali caratterizzati da un doppio loggiato, avevano la funzione di casa del fattore, degli operai specializzati, di alcuni salariati e di luogo di deposito di scorte agricole e di allevamento del baco da seta. A ovest, proseguendo oltre le abitazioni dei fattori, si trovavano le stalle dei cavalli di razza pregiata, fra i cui acquirenti si ricordano i regnanti inglesi, a sud gli scomparsi portici dell’arsenale, a est il cortile piccolo del Palazzo e al centro una grande aia di mattoni.

Palazzo Greppi occupa una posizione centrale e fronteggia direttamente la Chiesa di Santa Vittoria Vergine, grazie alla sua mole a alla sua posizione ha condizionato nel corso degli anni lo sviluppo di tutta la frazione. Nel 1911 fu acquistato, e ne fu sede, dalla Cooperativa Agricola, che diventò la più grande cooperativa d’Italia e sotto i portici si aprirono le officine dei meccanici e nei locali delle stalle furono realizzati un teatro e una sala da ballo.

Palazzo Greppi era anche adornato di un classico giardino all’italiana, che fu poi demolito nel XX secolo.
Ora l’edificio è adibito in parte ad abitazioni, e in parte a servizi collettivi.

Gian Luca Torelli

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