OTOTEMAN_what if
TERRENI FERTILI FESTIVAL / DIRECTION UNDER 30
OTOTEMAN
_what if
TERRENI FERTILI FESTIVAL / DIRECTION UNDER 30
Sofia Galvan / Stefania Menestrina
OTOTEMAN_what if
Direction Under 30 decima edizione
Quando
domenica 16 luglio
ore 15.00
Dove
Teatro Sociale di Gualtieri
Durata
50 minuti
Biglietteria / Prenotazioni
Intero > 10 €
Ridotto under 30 > 5 €
Vai alla biglietteria
Ototeman (termine da cui deriva la parola “Totem”) sta a metà tra un gioco e un rituale, una stanza fittizia in cui tutto è possibile, due anime strettamente legate tra di loro alla continua ricerca di uno spazio per coesistere. La finalità di Ototeman è quella di esplorare la parte più istintiva del nostro essere, comprendente sia corpo che mente.
Una danza ironica e carnale contraddistingue il relazionarsi di questi due corpi che si trovano in uno stato comune ma estraneo, continuo e intermittente, equilibrato ma dissestato. Vengono continuamente evocate immagini e figure mutaforma che sono lo specchio di ciò che per loro è essere liberi.
Le due figure hanno un’identità fluida, vivono loro stesse e il loro spazio in modo infantile e leggero, non vogliono appiattire le loro differenze bensì farle vivere in unione, fonderle assieme, sovrapporle per creare un’entità più complessa e consapevole, più grande e forte. Il discorso si sposta su un punto di vista anche politico, ossia quello di un corpo collettivo, di un corpo plurale; il totem è qui sovrapposizione e coesistenza di differenze che si equivalgono (ben oltre la spesso finta e neutralizzante rivendicazione di uguaglianza).
Il pubblico viene invitato a sentirsi parte di un’esperienza emotiva e liberatoria, come se lo spettacolo fosse una meditazione, col fine di evocare i ricordi più profondi, le sensazioni più istintive di chi ci guarda attraverso la musica, le immagini e i suoni che vengono creati. Ototeman nasce da un’esigenza viscerale di leggerezza, è un rito liberatorio e una stanza che auguriamo a tutti di trovare dentro se stessi.
«Innocenza è il fanciullo e oblio, un ricominciare, un gioco, una ruota che ruota a sola, un primo impulso, un santo dir sì»
Friedrich Nietzsche, Così parlò Zarathustra
Note sulla compagnia
Stefania Menestrina (italiana, 25 anni) e Sofia Galvan (italo-georgiana, 21 anni). Facciamo parte entrambe di COB Compagnia Opus Ballet, dove abbiamo lavorato con diversi coreografi tra cui Carlo Massari, Giovanni Gava Leonarduzzi, Adriano Bolognino, Marina Giovannini e altri. Abbiamo iniziato il nostro percorso di ricerca nel 2021, con una prima creazione intitolata Afterimage, che non ha mai debuttato ufficialmente, ma con la quale abbiamo vinto il primo premio al concorso coreografico sloveno “Opus1 dance competition”. Nel 2022 abbiamo debuttato col nostro primo lavoro, Ototeman, con il quale abbiamo partecipato al Premio Internazionale “Prospettiva Danza Teatro”, vincendo il premio del pubblico e il premio della giuria, che ci ha dato l’opportunità di continuare il progetto e debuttare con la versione integrale Ototeman_what if al Festival Danza in Rete a Vicenza. La nostra ricerca artistica si basa su un approccio al movimento istintivo, giocoso e fanciullesco, un continuo stupore fisico che porti il corpo a uno stato di massima accoglienza e disponibilità verso se stesso e verso l’altro. Avendo entrambe background musicali, ci piace sperimentare anche con l’armonia e la dissonanza delle nostre voci, che lasciamo fluire liberamente nella danza come parte integrante di essa.
uno spettacolo di Galvan/Menestrina
coreografie e danza Sofia Galvan, Stefania Menestrina
fotografie Riccardo Panozzo
Quando
domenica 16 luglio
ore 15.00
Dove
Teatro Sociale di Gualtieri
Biglietti e altre informazioni
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Ototeman (termine da cui deriva la parola “Totem”) sta a metà tra un gioco e un rituale, una stanza fittizia in cui tutto è possibile, due anime strettamente legate tra di loro alla continua ricerca di uno spazio per coesistere. La finalità di Ototeman è quella di esplorare la parte più istintiva del nostro essere, comprendente sia corpo che mente.
Una danza ironica e carnale contraddistingue il relazionarsi di questi due corpi che si trovano in uno stato comune ma estraneo, continuo e intermittente, equilibrato ma dissestato. Vengono continuamente evocate immagini e figure mutaforma che sono lo specchio di ciò che per loro è essere liberi.
Le due figure hanno un’identità fluida, vivono loro stesse e il loro spazio in modo infantile e leggero, non vogliono appiattire le loro differenze bensì farle vivere in unione, fonderle assieme, sovrapporle per creare un’entità più complessa e consapevole, più grande e forte. Il discorso si sposta su un punto di vista anche politico, ossia quello di un corpo collettivo, di un corpo plurale; il totem è qui sovrapposizione e coesistenza di differenze che si equivalgono (ben oltre la spesso finta e neutralizzante rivendicazione di uguaglianza).
Il pubblico viene invitato a sentirsi parte di un’esperienza emotiva e liberatoria, come se lo spettacolo fosse una meditazione, col fine di evocare i ricordi più profondi, le sensazioni più istintive di chi ci guarda attraverso la musica, le immagini e i suoni che vengono creati. Ototeman nasce da un’esigenza viscerale di leggerezza, è un rito liberatorio e una stanza che auguriamo a tutti di trovare dentro se stessi.
«Innocenza è il fanciullo e oblio, un ricominciare, un gioco, una ruota che ruota a sola, un primo impulso, un santo dir sì»
Friedrich Nietzsche, Così parlò Zarathustra
Note sulla compagnia
Stefania Menestrina (italiana, 25 anni) e Sofia Galvan (italo-georgiana, 21 anni). Facciamo parte entrambe di COB Compagnia Opus Ballet, dove abbiamo lavorato con diversi coreografi tra cui Carlo Massari, Giovanni Gava Leonarduzzi, Adriano Bolognino, Marina Giovannini e altri. Abbiamo iniziato il nostro percorso di ricerca nel 2021, con una prima creazione intitolata Afterimage, che non ha mai debuttato ufficialmente, ma con la quale abbiamo vinto il primo premio al concorso coreografico sloveno “Opus1 dance competition”. Nel 2022 abbiamo debuttato col nostro primo lavoro, Ototeman, con il quale abbiamo partecipato al Premio Internazionale “Prospettiva Danza Teatro”, vincendo il premio del pubblico e il premio della giuria, che ci ha dato l’opportunità di continuare il progetto e debuttare con la versione integrale Ototeman_what if al Festival Danza in Rete a Vicenza. La nostra ricerca artistica si basa su un approccio al movimento istintivo, giocoso e fanciullesco, un continuo stupore fisico che porti il corpo a uno stato di massima accoglienza e disponibilità verso se stesso e verso l’altro. Avendo entrambe background musicali, ci piace sperimentare anche con l’armonia e la dissonanza delle nostre voci, che lasciamo fluire liberamente nella danza come parte integrante di essa.
fotografie Riccardo Panozzo
uno spettacolo di Galvan/Menestrina
coreografie e danza Sofia Galvan, Stefania Menestrina
Durata
50 minuti
Biglietteria / Prenotazioni
Intero > 10 €
Ridotto under 30 > 5 €
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