L'abisso

EVENTI SPECIALI / DEDICATO A MARIO VIGHI

L'abisso

EVENTI SPECIALI / DEDICATO A MARIO VIGHI

Davide Enia
L’abisso

Spettacolo speciale dedicato a Mario Vighi
L’incasso della serata sarà devoluto in beneficienza a IBBY Italia
(International Board on Books for Young people, Italia) » scopri

Quando
domenica 24 settembre
ore 18.00

Dove
Teatro Sociale di Gualtieri

Durata
75 minuti

Biglietteria / Prenotazioni
Intero > 20 €
Ridotto under 30 > 15 €
Ridotto under 14 > 10 €
Vai alla biglietteria

L’incasso della serata sarà devoluto in beneficienza a IBBY ITALIA » scopri

Nel programma di
Eventi speciali
Fuori Festival

Condividi questa pagina 

FacebookWhatsAppEmailTwitter

“Il primo sbarco l’ho visto a Lampedusa assieme a mio padre. Approdarono al molo in tantissimi, ragazzi e bambine, per lo più. Io ero senza parole. Era la Storia quella che ci era accaduta davanti. La Storia che si studia nei libri e che riempie le pellicole dei film e dei documentari.

Ho trascorso molto tempo sull’isola per provare a costruire un dialogo con i testimoni diretti: i pescatori e il personale della Guardia Costiera, i residenti e i medici, i volontari e i sommozzatori. Rispetto al materiale che avevo precedentemente studiato, in quello che stavo reperendo di persona c’era una netta differenza: durante i nostri incontri si parlava in dialetto. Si nominavano i sentimenti e le angosce, le speranze e i traumi secondo la lingua della culla, usandone suoni e simboli. In più, ero in grado di comprendere i silenzi tra le sillabe, il vuoto improvviso che frantumava la frase consegnando il senso a una oltranza indicibile. In questa assenza di parole, in fondo, ci sono cresciuto. Nel Sud, lo sguardo e il gesto sono narrativi e, in Sicilia, «‘a megghiu parola è chìdda ca ‘un si dice», la miglior parola è quella che non si pronuncia.

Ne L’abisso si usano i linguaggi propri del teatro (il gesto, il canto, il cunto) per affrontare il mosaico di questo tempo presente.

Quanto sta accadendo a Lampedusa non è soltanto il punto di incontro tra geografie e culture differenti. È per davvero un ponte tra periodi storici diversi, il mondo come l’abbiamo conosciuto fino a oggi e quello che potrà essere domani. Sta già cambiando tutto. E sta cambiando da più di un quarto di secolo”.

Davide Enia

Un breve pensiero a lato, sopra e sotto
Per questa serata dedicata a Mario Vighi

S: sai che credo che l’unica cosa che ci rimane da fare sia salvarsi?
M: e io non posso che essere d’accordo…

Un giorno, in uno scambio di messaggi digitali contemporanei con M, siamo arrivati a dirci che eravamo nel punto in cui l’unica cosa importante da fare e a cui pensare era salvarsi.
Così cita il vocabolario nella declinazione riflessiva del verbo “salvare”: sottrarsi a un grave pericolo, mettersi in salvo, scampare alla morte…
Oggi fa piacere riconoscere che anche dal fallimento, dalla rovina, dal disonore, dagli insuccessi, da uno scandalo, dal fare una brutta figura, etc., etc., M si sia salvato e da Capitano ordini ancora al timoniere di mantenere la rotta e proseguire: alla via così!

di e con Davide Enia
musiche composte ed eseguite da Giulio Barocchieri
tratto da Appunti per un naufragio (Sellerio editore)
produzione Teatro di Roma, Teatro Biondo di Palermo e Accademia Perduta – Romagna Teatri
in collaborazione con Festival Internazionale di Narrazione di Arzo
fotografie Futura Tittaferrante

Premio Hystrio Twister 2019

Quando
domenica 24 settembre
ore 18.00

Dove
Teatro Sociale di Gualtieri

Biglietti e altre informazioni
clicca e scorri sotto

“Il primo sbarco l’ho visto a Lampedusa assieme a mio padre. Approdarono al molo in tantissimi, ragazzi e bambine, per lo più. Io ero senza parole. Era la Storia quella che ci era accaduta davanti. La Storia che si studia nei libri e che riempie le pellicole dei film e dei documentari.

Ho trascorso molto tempo sull’isola per provare a costruire un dialogo con i testimoni diretti: i pescatori e il personale della Guardia Costiera, i residenti e i medici, i volontari e i sommozzatori. Rispetto al materiale che avevo precedentemente studiato, in quello che stavo reperendo di persona c’era una netta differenza: durante i nostri incontri si parlava in dialetto. Si nominavano i sentimenti e le angosce, le speranze e i traumi secondo la lingua della culla, usandone suoni e simboli. In più, ero in grado di comprendere i silenzi tra le sillabe, il vuoto improvviso che frantumava la frase consegnando il senso a una oltranza indicibile. In questa assenza di parole, in fondo, ci sono cresciuto. Nel Sud, lo sguardo e il gesto sono narrativi e, in Sicilia, «‘a megghiu parola è chìdda ca ‘un si dice», la miglior parola è quella che non si pronuncia.

Ne L’abisso si usano i linguaggi propri del teatro (il gesto, il canto, il cunto) per affrontare il mosaico di questo tempo presente.

Quanto sta accadendo a Lampedusa non è soltanto il punto di incontro tra geografie e culture differenti. È per davvero un ponte tra periodi storici diversi, il mondo come l’abbiamo conosciuto fino a oggi e quello che potrà essere domani. Sta già cambiando tutto. E sta cambiando da più di un quarto di secolo”.

Davide Enia

Un breve pensiero a lato, sopra e sotto
Per questa serata dedicata a Mario Vighi

S: sai che credo che l’unica cosa che ci rimane da fare sia salvarsi?
M: e io non posso che essere d’accordo…

Un giorno, in uno scambio di messaggi digitali contemporanei con M, siamo arrivati a dirci che eravamo nel punto in cui l’unica cosa importante da fare e a cui pensare era salvarsi.
Così cita il vocabolario nella declinazione riflessiva del verbo “salvare”: sottrarsi a un grave pericolo, mettersi in salvo, scampare alla morte…
Oggi fa piacere riconoscere che anche dal fallimento, dalla rovina, dal disonore, dagli insuccessi, da uno scandalo, dal fare una brutta figura, etc., etc., M si sia salvato e da Capitano ordini ancora al timoniere di mantenere la rotta e proseguire: alla via così!

di e con Davide Enia
musiche composte ed eseguite da Giulio Barocchieri
tratto da Appunti per un naufragio (Sellerio editore)
produzione Teatro di Roma, Teatro Biondo di Palermo e Accademia Perduta – Romagna Teatri
in collaborazione con Festival Internazionale di Narrazione di Arzo
fotografie Futura Tittaferrante

Premio Hystrio Twister 2019

Durata
75 minuti

Biglietteria / Prenotazioni
Intero > 20 €
Ridotto under 30 > 15 €
Ridotto under 14 > 10 €
Vai alla biglietteria

L’incasso della serata sarà devoluto in beneficienza a IBBY ITALIA » scopri

Nel programma di
Eventi speciali
Fuori Festival

Condividi questa pagina 

FacebookWhatsAppEmailTwitter