Capelli
M. si desta un mattino da sogni inquieti

TERRENI FERTILI FESTIVAL / DIRECTION UNDER 30

Capelli
M. si desta un mattino da sogni inquieti

TERRENI FERTILI FESTIVAL / DIRECTION UNDER 30

Collettivo Sante di Lana
Capelli – M. si desta un mattino da sogni inquieti

Quando
venerdì 12 luglio
ore 19.00

Dove
Teatro Sociale di Gualtieri

Durata
70 minuti

Prezzi
intero > 8 euro
under 30 > 5 euro
under 14 > 5 euro

Biglietteria
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senza scelta di posto
Informazioni
abbonamenti, riduzioni speciali
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Terreni Fertili Festival
Direction Under 30 2024

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M. si desta un mattino da sogni inquieti e si ritrova trasformata, nel suo letto, in una donna vittima di stupro.

È agosto, la calura estiva mangia la campagna pugliese e in un solitario paesino di provincia si consuma l’ennesima violenza di genere all’ombra degli estatici festeggiamenti per la patrona Santa Maddalena. La vittima porta il nome della santa, ma fa presto a diventare carnefice: come nelle migliori distorsioni figlie della cultura dello stupro, il “victim blaming” fagocita tutto lo spazio del reale, si gonfia come un’asfissiante bolla sociale e lascia M. sola a pagare il prezzo di tutto. Maledetta così da un doppio trauma che mai la farà tornare chi era, M. si immerge ed affoga nel proprio dolore, bestialmente, fino a diventare qualcun’altra – un essere nuovo, oscuro, ma ansioso di conoscersi. Con le voci promiscue del paese e dei genitori che si affollano dietro alla sua porta chiusa, lei affronta la muta con faticosa determinazione, fino alla consapevolezza estatica di quella sua nuova, potente sé.

Fra ambienti tecno-elettronici e sonorità folkloristiche, ispirazioni bibliche e rivisitazione del mitologico, Capelli vuole ribaltare la condizione di vittima riservata alle donne dalla cultura patriarcale. È un racconto polifonico, politico, arrabbiato e spaventoso, femminile e femminista, ironico e crudele. Difficile, come la vita delle donne.

Il tema ha il suo punto focale nella metamorfosi, fisica e vocale, simbolica e ontologica, da vittima a carnefice, della protagonista M.: la rappresentazione del suo “risveglio” dal trauma, metaforicamente ispirato a quello di Gregor Samsa nella “Metamorfosi” di Kafka, è intesa come rinascita, processo interiore e stasi forzata del piano razionale; solo che a risvegliarsi non è certo un enorme insetto, ma una contemporanea Gorgone: figura mitologica che prima di tutte ha incarnato il tema del “victim blaming” nella cultura occidentale. Nella dimensione liminale del risveglio tutto si mescola, il dentro con il fuori, il vero con il falso, il prima con il dopo, e i piani espressivi si sovrappongono confusamente: costruita in questo senso, la drammaturgia risultante è sperimentale e fonde narrazione, innesti di testi poetici (tratti dal Cantico dei Cantici), performance, teatro danza e prosa contemporanea, in una polifonia che incorpora le voci di circa dieci personaggi. Ogni elemento che compone la struttura scenica partecipa di questa collisione: l’amplificazione vocale come veicolo del dato emotivo e strumento centrale di ricerca artistica; la tammorra araba suonata dal vivo, come scansione ritmica del racconto; le sonorità techno originali, come distorsione sensoriale; la sperimentazione armonica, come mezzo narrativo di suggestione. Alla base di tutto vi sono tre soli elementi: la ricerca vocale, la ritmica del suono e la loro movibilità nello spazio, per costruire i personaggi della vicenda e le sue stanze emotive. La scena, intesa come spazio dell’anima, è quindi inevitabilmente vuota.

Il Collettivo Sante di Lana nasce nel 2024 come formazione artistica femminile a vocazione multidisciplinare. Figlio del sodalizio artistico fra Luisa Casasanta, attrice, autrice e performer pugliese, e Arianna Battilana, attrice e cantante lombarda, il Collettivo ha scelto di fare di Capelli – M. si desta un mattino da sogni inquieti la sua prima produzione indipendente. Preferendo la ricerca al produttivismo, ibridando i linguaggi e contaminando la tradizione letteraria con i temi sociali contemporanei, le Sante di Lana raccolgono l’appello di Hélène Cixous e ne fanno missione artistica: rappresentare le donne e portare le donne a rappresentarsi. Capelli è stato selezionato al Festival “Disobbedienze 2023” e al Festival “InDivenire 2024”; è stato finalista al premio “Nuova Drammaturgia” al Teatro Nuovo di Pisa e al “Premio Leo de Berardinis”. Con lo studio finora presentato, il Collettivo Sante di Lana ha vinto il Premio Speciale della Giuria e il Premio Miglior Attrice per Luisa Casasanta al Festival “Indivenire 2024”; Capelli è attualmente in selezione anche per il “Premio Scintille 2024” di Festival AstiTeatro e del Teatro Menotti di Milano.

testo e regia Luisa Casasanta
con Luisa Casasanta, Arianna Battilana
aiuto regia Arianna Battilana
visual e collaborazione alla scenografia Tina Squillace
produzione Collettivo Sante di Lana

fotografie Stefania Valletta

Quando
venerdì 12 luglio
ore 19.00

Dove
Teatro Sociale di Gualtieri

Biglietti e altre informazioni
clicca e scorri sotto

M. si desta un mattino da sogni inquieti e si ritrova trasformata, nel suo letto, in una donna vittima di stupro.

È agosto, la calura estiva mangia la campagna pugliese e in un solitario paesino di provincia si consuma l’ennesima violenza di genere all’ombra degli estatici festeggiamenti per la patrona Santa Maddalena. La vittima porta il nome della santa, ma fa presto a diventare carnefice: come nelle migliori distorsioni figlie della cultura dello stupro, il “victim blaming” fagocita tutto lo spazio del reale, si gonfia come un’asfissiante bolla sociale e lascia M. sola a pagare il prezzo di tutto. Maledetta così da un doppio trauma che mai la farà tornare chi era, M. si immerge ed affoga nel proprio dolore, bestialmente, fino a diventare qualcun’altra – un essere nuovo, oscuro, ma ansioso di conoscersi. Con le voci promiscue del paese e dei genitori che si affollano dietro alla sua porta chiusa, lei affronta la muta con faticosa determinazione, fino alla consapevolezza estatica di quella sua nuova, potente sé.

Fra ambienti tecno-elettronici e sonorità folkloristiche, ispirazioni bibliche e rivisitazione del mitologico, Capelli vuole ribaltare la condizione di vittima riservata alle donne dalla cultura patriarcale. È un racconto polifonico, politico, arrabbiato e spaventoso, femminile e femminista, ironico e crudele. Difficile, come la vita delle donne.

Il tema ha il suo punto focale nella metamorfosi, fisica e vocale, simbolica e ontologica, da vittima a carnefice, della protagonista M.: la rappresentazione del suo “risveglio” dal trauma, metaforicamente ispirato a quello di Gregor Samsa nella “Metamorfosi” di Kafka, è intesa come rinascita, processo interiore e stasi forzata del piano razionale; solo che a risvegliarsi non è certo un enorme insetto, ma una contemporanea Gorgone: figura mitologica che prima di tutte ha incarnato il tema del “victim blaming” nella cultura occidentale. Nella dimensione liminale del risveglio tutto si mescola, il dentro con il fuori, il vero con il falso, il prima con il dopo, e i piani espressivi si sovrappongono confusamente: costruita in questo senso, la drammaturgia risultante è sperimentale e fonde narrazione, innesti di testi poetici (tratti dal Cantico dei Cantici), performance, teatro danza e prosa contemporanea, in una polifonia che incorpora le voci di circa dieci personaggi. Ogni elemento che compone la struttura scenica partecipa di questa collisione: l’amplificazione vocale come veicolo del dato emotivo e strumento centrale di ricerca artistica; la tammorra araba suonata dal vivo, come scansione ritmica del racconto; le sonorità techno originali, come distorsione sensoriale; la sperimentazione armonica, come mezzo narrativo di suggestione. Alla base di tutto vi sono tre soli elementi: la ricerca vocale, la ritmica del suono e la loro movibilità nello spazio, per costruire i personaggi della vicenda e le sue stanze emotive. La scena, intesa come spazio dell’anima, è quindi inevitabilmente vuota.

Il Collettivo Sante di Lana nasce nel 2024 come formazione artistica femminile a vocazione multidisciplinare. Figlio del sodalizio artistico fra Luisa Casasanta, attrice, autrice e performer pugliese, e Arianna Battilana, attrice e cantante lombarda, il Collettivo ha scelto di fare di Capelli – M. si desta un mattino da sogni inquieti la sua prima produzione indipendente. Preferendo la ricerca al produttivismo, ibridando i linguaggi e contaminando la tradizione letteraria con i temi sociali contemporanei, le Sante di Lana raccolgono l’appello di Hélène Cixous e ne fanno missione artistica: rappresentare le donne e portare le donne a rappresentarsi. Capelli è stato selezionato al Festival “Disobbedienze 2023” e al Festival “InDivenire 2024”; è stato finalista al premio “Nuova Drammaturgia” al Teatro Nuovo di Pisa e al “Premio Leo de Berardinis”. Con lo studio finora presentato, il Collettivo Sante di Lana ha vinto il Premio Speciale della Giuria e il Premio Miglior Attrice per Luisa Casasanta al Festival “Indivenire 2024”; Capelli è attualmente in selezione anche per il “Premio Scintille 2024” di Festival AstiTeatro e del Teatro Menotti di Milano.

fotografie Stefania Valletta

testo e regia Luisa Casasanta
con Luisa Casasanta, Arianna Battilana
aiuto regia Arianna Battilana
visual e collaborazione alla scenografia Tina Squillace
produzione Collettivo Sante di Lana

Durata
70 minuti

Prezzi
intero > 8 euro
under 30 > 5 euro
under 14 > 5 euro

Biglietteria
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