Daniela Pes

TERRENI FERTILI FESTIVAL / CONCERTI

Daniela Pes

TERRENI FERTILI FESTIVAL / CONCERTI

Daniela Pes
Spira

Quando
mercoledì 21 giugno
ore 21.30

Dove
Teatro Sociale di Gualtieri

Durata
75 minuti

Biglietteria / Prenotazioni
Intero > 15 €
Ridotto under 30 > 10 €
Ridotto under 14 > 5 €
Vai alla biglietteria

Nel programma di
Terreni Fertili Festival
Concerti

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Tra elegante e oscura elettronica dai beat a tratti galoppanti e ambient dal respiro cosmico, Spira – album d’esordio di Daniela Pes, prodotto da Iosonouncane– è avvolto dal canto di un’artista dal talento multiforme, votata alla destrutturazione della forma canzone e alla decostruzione della lingua, per creare un mondo sonoro esoterico in cui l’arcaico, il contemporaneo e il futuribile si avviluppano l’un l’altro come nella danza gravitazionale di due galassie in procinto di fondersi. Spira è la lingua che ritorna suono; il suono che diventa utopia.

Classe 1992, nata in Gallura, una formazione jazzistica alle spalle che le consente una assoluta libertà compositiva, fra le peculiarità che rendono Daniela Pes una personalità atipica rispetto alla scena attuale c’è sicuramente l’utilizzo della voce come strumento e il lavoro sulla dimensione testuale: in Spira, l’artista sarda canta infatti in una lingua che non esiste (ancora). Antiche parole galluresi, frammenti di termini italiani, vocaboli totalmente inventati sono le molecole organiche di una lingua inedita in cui i versi sono svincolati dalla metrica e le parole non sono veicolo di un concetto, bensì puro suono, come grani di un rosario fonetico articolato, inaccessibile dal punto vista razionale ma inebriante dal punto di vista emotivo.

Lunare e misterica, Daniela Pes accede dunque alla dimensione primordiale del linguaggio per definire un nuovo archetipo di comunicazione. Enigmatica come un oracolo greco, ci trasporta nei meandri di un’iniziazione, lasciandoci dominati dalla fascinazione per gli aspetti magici della musica. Composte alla chitarra, al pianoforte e con il software Ableton nell’arco di tre anni – un periodo di tempo in cui si è sviluppato un profondo e costante confronto con Iosonouncane – le tracce di Spira si sviluppano come flussi sonori più che come brani e sembrano disegnare la musica di un rituale sciamanico celebrato in un remoto e allucinato futuro per evocare nuove divinità ctonie. Una musica familiare nelle linee melodiche vocali che affondano le radici nella tradizione e, al tempo stesso, straniante come i paesaggi popolati da maschere selvatiche rappresentati nelle fotografie di Charles Fréger. E se la dimensione strumentale sembra evocare immagini cinematografiche, quella vocale avvicina Daniela Pes più alla ricerca linguistico-espressiva di certo teatro contemporaneo.

Spira è prodotto da Iosonouncane
musica e parole di Daniela Pes
ad eccezione delle tracce: Arca, musica di Daniela Pes Iosonouncane,parole di Daniela PesOra musica di Iosonouncane, parole di Daniela Pes
arrangiamenti di Iosonouncane, Daniela Pes
etichetta Tanca Records

» instagram @daniela__pes

Quando
mercoledì 21 giugno
ore 21.30

Dove
Teatro Sociale di Gualtieri

Biglietti e altre informazioni
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Tra elegante e oscura elettronica dai beat a tratti galoppanti e ambient dal respiro cosmico, Spira – album d’esordio di Daniela Pes, prodotto da Iosonouncane– è avvolto dal canto di un’artista dal talento multiforme, votata alla destrutturazione della forma canzone e alla decostruzione della lingua, per creare un mondo sonoro esoterico in cui l’arcaico, il contemporaneo e il futuribile si avviluppano l’un l’altro come nella danza gravitazionale di due galassie in procinto di fondersi. Spira è la lingua che ritorna suono; il suono che diventa utopia.

Classe 1992, nata in Gallura, una formazione jazzistica alle spalle che le consente una assoluta libertà compositiva, fra le peculiarità che rendono Daniela Pes una personalità atipica rispetto alla scena attuale c’è sicuramente l’utilizzo della voce come strumento e il lavoro sulla dimensione testuale: in Spira, l’artista sarda canta infatti in una lingua che non esiste (ancora). Antiche parole galluresi, frammenti di termini italiani, vocaboli totalmente inventati sono le molecole organiche di una lingua inedita in cui i versi sono svincolati dalla metrica e le parole non sono veicolo di un concetto, bensì puro suono, come grani di un rosario fonetico articolato, inaccessibile dal punto vista razionale ma inebriante dal punto di vista emotivo.

Lunare e misterica, Daniela Pes accede dunque alla dimensione primordiale del linguaggio per definire un nuovo archetipo di comunicazione. Enigmatica come un oracolo greco, ci trasporta nei meandri di un’iniziazione, lasciandoci dominati dalla fascinazione per gli aspetti magici della musica. Composte alla chitarra, al pianoforte e con il software Ableton nell’arco di tre anni – un periodo di tempo in cui si è sviluppato un profondo e costante confronto con Iosonouncane – le tracce di Spira si sviluppano come flussi sonori più che come brani e sembrano disegnare la musica di un rituale sciamanico celebrato in un remoto e allucinato futuro per evocare nuove divinità ctonie. Una musica familiare nelle linee melodiche vocali che affondano le radici nella tradizione e, al tempo stesso, straniante come i paesaggi popolati da maschere selvatiche rappresentati nelle fotografie di Charles Fréger. E se la dimensione strumentale sembra evocare immagini cinematografiche, quella vocale avvicina Daniela Pes più alla ricerca linguistico-espressiva di certo teatro contemporaneo.

Spira è prodotto da Iosonouncane
musica e parole di Daniela Pes
ad eccezione delle tracce: Arca, musica di Daniela Pes Iosonouncane,parole di Daniela PesOra musica di Iosonouncane, parole di Daniela Pes
arrangiamenti di Iosonouncane, Daniela Pes
etichetta Tanca Records

» instagram @daniela__pes

Durata
75 minuti

Biglietteria / Prenotazioni
Intero > 15 €
Ridotto under 30 > 10 €
Ridotto under 14 > 5 €
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