Naufraghi senza volto
TERRENI FERTILI FESTIVAL / NUOVE PRODUZIONI
Naufraghi senza volto
TERRENI FERTILI FESTIVAL / NUOVE PRODUZIONI
Renato Sarti, Laura Curino
Teatro della Cooperativa
Naufraghi senza volto
Anteprima
Quando
mercoledì 14 giugno
ore 21.30
Dove
Teatro Sociale di Gualtieri
Durata
60 minuti
Biglietteria / Prenotazioni
Intero > 15 €
Ridotto under 30 > 10 €
Ridotto under 14 > 5 €
Vai alla biglietteria
La letteratura inglese definisce ambiguous loss – vale a dire “perdita ambigua” – il sentimento che provano i parenti delle persone scomparse quando non c’è la presenza di un corpo a confermarne la morte. Un lutto che non si riesce a elaborare, un limbo senza fine. Se a queste sofferenze si aggiungono vuoti normativi e inadempienze delle istituzioni, la possibilità di avere una risposta si fa ancora più remota; al dolore si aggiunge la rabbia e il problema diventa anche sociale.
È questo il contesto in cui opera il Labanof, Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense dell’Università degli Studi di Milano diretto da Cristina Cattaneo, antropologa, medico legale e autrice di Naufraghi senza volto, libro vincitore del Premio Galileo 2019 e tradotto in numerose lingue. Il Labanof si occupa di restituire storie e identità ai morti, attraverso lo studio dei resti umani con gli strumenti della medicina, della biologia, dell’antropologia, dell’archeologia. Con la sua attenzione e il suo lavoro, il Labanof negli anni è stato impegnato a ridare dignità e identità anche ai cadaveri senza nome dei migranti scomparsi nel tentativo di attraversare il Mediterraneo.
Questa autentica crociata, coordinata dall’Ufficio del Commissario Straordinario del Governo per le Persone Scomparse, dalla Marina Militare e coadiuvata anche da diverse università e organizzazioni di volontariato, è raccontata nel libro di Cristina Cattaneo attraverso i naufragi dell’ottobre 2013 e del 18 aprile 2015. In quest’ultimo caso, la nave affondò con circa 900 persone a bordo e l’equipe del Labanof effettuò sui 566 corpi recuperati le analisi autoptiche, la catalogazione dei vestiti e degli oggetti ritrovati e mise i risultati al servizio dei familiari dei dispersi, per permettere loro il riconoscimento delle vittime e alleviare la sofferenza di chi ha una persona cara che ha intrapreso un viaggio alla ricerca di un futuro migliore e non sa se ce l’abbia fatta, se stia bene, se lo rivedrà mai. Il Labanof è riuscito a realizzare un piccolo miracolo, ora è fondamentale che la politica faccia la sua parte e il “paradigma Labanof” diventi prassi a livello nazionale ed europeo.
Da Naufraghi senza volto, il Teatro della Cooperativa sviluppa una produzione teatrale affidata alle voci di Laura Curino e Renato Sarti, per raccontare il dramma dei naufragi nel Mediterraneo dal punto di vista di chi lavora per riconsegnare, attraverso le analisi autoptiche, un nome e la dignità ai profughi morti in mare.
lettura teatrale di Renato Sarti
tratta dal libro Naufraghi senza volto di Cristina Cattaneo (Raffaello Cortina Editore)
con Laura Curino e Renato Sarti
video e immagini Mattia Colombo, Jacopo Loiodice, Valentina Cicogna
musiche Carlo Boccadoro
produzione Teatro della Cooperativa
fotografie Laila Pozzo (01-03); Cristina Cattaneo (02); Max Hirzel (04-05)
Quando
mercoledì 14 giugno
ore 21.30
Dove
Teatro Sociale di Gualtieri
Biglietti e altre informazioni
clicca e scorri sotto
La letteratura inglese definisce ambiguous loss – vale a dire “perdita ambigua” – il sentimento che provano i parenti delle persone scomparse quando non c’è la presenza di un corpo a confermarne la morte. Un lutto che non si riesce a elaborare, un limbo senza fine. Se a queste sofferenze si aggiungono vuoti normativi e inadempienze delle istituzioni, la possibilità di avere una risposta si fa ancora più remota; al dolore si aggiunge la rabbia e il problema diventa anche sociale.
È questo il contesto in cui opera il Labanof, Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense dell’Università degli Studi di Milano diretto da Cristina Cattaneo, antropologa, medico legale e autrice di Naufraghi senza volto, libro vincitore del Premio Galileo 2019 e tradotto in numerose lingue. Il Labanof si occupa di restituire storie e identità ai morti, attraverso lo studio dei resti umani con gli strumenti della medicina, della biologia, dell’antropologia, dell’archeologia. Con la sua attenzione e il suo lavoro, il Labanof negli anni è stato impegnato a ridare dignità e identità anche ai cadaveri senza nome dei migranti scomparsi nel tentativo di attraversare il Mediterraneo.
Questa autentica crociata, coordinata dall’Ufficio del Commissario Straordinario del Governo per le Persone Scomparse, dalla Marina Militare e coadiuvata anche da diverse università e organizzazioni di volontariato, è raccontata nel libro di Cristina Cattaneo attraverso i naufragi dell’ottobre 2013 e del 18 aprile 2015. In quest’ultimo caso, la nave affondò con circa 900 persone a bordo e l’equipe del Labanof effettuò sui 566 corpi recuperati le analisi autoptiche, la catalogazione dei vestiti e degli oggetti ritrovati e mise i risultati al servizio dei familiari dei dispersi, per permettere loro il riconoscimento delle vittime e alleviare la sofferenza di chi ha una persona cara che ha intrapreso un viaggio alla ricerca di un futuro migliore e non sa se ce l’abbia fatta, se stia bene, se lo rivedrà mai. Il Labanof è riuscito a realizzare un piccolo miracolo, ora è fondamentale che la politica faccia la sua parte e il “paradigma Labanof” diventi prassi a livello nazionale ed europeo.
Da Naufraghi senza volto, il Teatro della Cooperativa sviluppa una produzione teatrale affidata alle voci di Laura Curino e Renato Sarti, per raccontare il dramma dei naufragi nel Mediterraneo dal punto di vista di chi lavora per riconsegnare, attraverso le analisi autoptiche, un nome e la dignità ai profughi morti in mare.
fotografie Laila Pozzo (01-03); Cristina Cattaneo (02); Max Hirzel (04-05)
lettura teatrale di Renato Sarti
tratta dal libro Naufraghi senza volto di Cristina Cattaneo (Raffaello Cortina Editore)
con Laura Curino e Renato Sarti
video e immagini Mattia Colombo, Jacopo Loiodice, Valentina Cicogna
musiche Carlo Boccadoro
produzione Teatro della Cooperativa
Durata
60 minuti
Biglietteria / Prenotazioni
Intero > 15 €
Ridotto under 30 > 10 €
Ridotto under 14 > 5 €
Vai alla biglietteria