Sex Machine
gio. 24 / 9 / 2015
ore 21.30
ven. 25 / 9 /2015
ore 21.30
Sex Machine
Giuliana Musso
Le prostitute si possono chiamare in molti modi: donnine allegre, lucciole, belle di notte, puttane, troie, bagasce, battone, mignotte, zoccole, meretrici, fallofore, sex workers… I clienti si chiamano clienti.
Mentre quella delle prostitute è una categoria numericamente ristretta, indagabile ed indagata, dei clienti non si sa nulla, non si indaga, nulla viene messo in discussione. Perché i clienti siamo noi.
Sexmachine ovvero del bisogno di ricerca di sesso altro. Andare a puttane non è una malattia ma se lo fosse sarebbe un’epidemia. Devono parlare gli uomini: abbiamo bisogno di sapere del loro grande amore per le prostitute e del loro simultaneo disprezzo per queste donne. La prostituta e i suoi clienti sono i soggetti del più grande paradosso dei nostri tempi. Mentre il mercato si espande e la domanda di sesso mercenario cresce, crescono gli abusi, i crimini, e si concretizza, sotto forma di leggi dello Stato, la voglia di ridurre la libertà delle donne e di limitare il loro diritto ad esercitare con dignità e sicurezza il loro mestiere.
Sexmachine ci parla di sesso e potere. Nella grande macchina del sesso ci siamo tutti, e per tutti la potenza si misura in denaro, anche a letto. Lui è pulito: paga. Lei è sporca: guadagna. Lui si vanta con gli amici o con gli elettori. Lei si deve giustificare.
Sexmachine è la macchina delle libertà. Perché grazie a Dio oggi lo possiamo fare dove, come e con chi vogliamo. E più liberi siamo e più andiamo a farlo di nascosto, con donne che non conosciamo e che spesso libere non sono. I rapporti sessuali a pagamento in Italia sono – ogni giorno – più di 25.000. Quasi 10 milioni di rapporti all’anno esprimono in modo chiaro ed inequivocabile un bisogno di sesso che i rapporti gratuiti e reciproci o non possono o non sanno soddisfare.
di Giuliana Musso
con Giuliana Musso, Gianluigi Meggiorin
regia Massimo Somaglino
suoni e luci Claudio Poldo Parrino
collaborazione al soggetto Carla Corso
distribuzione e organizzazione Miriam Paschini
produzione La Corte Ospitale