Ordinari straordinari
Ordinari straordinari è il titolo che vogliamo dare a questa stagione 2021. Una stagione, anche per quest’anno prevalentemente all’aperto, che proviamo a pensare nel segno dell’ossimoro, carico di implicazioni, che questo titolo porta con sé.
Dopo il periodo che tutti abbiamo vissuto, forse qualcosa è cambiato nella percezione del mondo che ci circonda. Da un lato lo straordinario – ciò che sembrava distantissimo e improbabile a succedere – ad un tratto è divenuto reale, come lo scenario distopico di un mondo bloccato dal contagio. Ma soprattutto, dall’altro lato, ciò che forse ci ha colpito di più è che l’ordinario sì è fatto improvvisamente lontano e ha assunto connotati di straordinarietà: abbiamo riscoperto l’eccezionalità delle cose prossime e dei luoghi vicini, il valore profondo dei piccoli riti quotidiani – sospesi per un tempo che ci è sembrato lunghissimo – e soprattutto la inestimabilità delle persone attorno a noi.
Questa percezione della straordinarietà dell’ordinario ci colpisce ancora più forte ora che va rifiorendo pian piano la vita di prima, ci colpisce come l’esplodere di un campo di papaveri sul finire di maggio. Niente di più banale, niente di più bello. È nel segno di questa sorpresa, di questo stupore del circostante, che vogliamo vivere questa nuova primavera, nella quale il tornare a teatro assieme è un pezzo fondamentale della parola “noi”.